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La nuova legge antipirateria

Si prospettano tempi duri  per tutti i giapponesi, ma anche per chi, come noi segue la musica, i manga, le anime e tutto ciò che in generale proviene dal paese del sol levante. Sembra infatti che la Dieta giapponese abbia approvato una dura legge pronta a dare battaglia a tutti coloro che divulgheranno materiale protetto da copiright.
Secondo questa nuova legge fare, tra le altre cose, l'uploading di musica e video potrebbe costare fino a 10 anni di carcere e 10 milioni di yen, chi invece scarica i contenuti illegali potrebbe andare in prigione per un tempo massimo di due anni e pagare circa 2 milioni di Yen.
Tutto ciò nasce dalla necessità di rimettere in piedi l'industria musicale, l'associazione giapponese ha infatti calcolato che nel 2010 oltre 4,36 bilioni di yen di musica pirata sono stati scaricati attraverso i vari siti internet.
La nota è stata originariamente portata all'attenzione dal ministro dell'educazione e successivamente passata alla Dieta.
Non si sa ancora bene cosa tutto questo cambierà per chi dall'altro lato del mondo vorrà accedere al materiale, ma sicuramente renderà le cose molto più difficili. Bisognerà comunque aspettare l'1 ottobre per l'entrata in vigore effettiva della nuova legge. 

Ritorna nei banconi il pesce di Fukushima

Già da domenica i pescatori di Fukushima sono tornati a lavoro e lunedì mattina il pesce proveniente dalla zona del disastro ha fatto la sua apparizione nel bancone di uno dei supermercati limitrofi. Per il momento si tratta solo di polpi e lumache marine poiché secondo gli esperti proprio questi animali sarebbero in grado di assorbire nel proprio corpo solo una piccolissima parte delle particelle nucleari, anche se si fa solo riferimento al cesio, tralasciando gli altri possibili elementi, come per esempio lo stronzio. Il governo giapponese ha comunque vietato ai pescatori la vendita di ulteriori 36 tipi di pesce considerati molto dannosi per la salute ed ha aggiunto che si opporrà con tutti i mezzi necessari alla vendita di qualunque pesce del quale non possa essere dimostrata l'innocuità.
Ai pescatori che dall'indomani del disastro hanno volontariamente sospeso la loro attività la Tepco (la società che gestiva i reattori) aveva versato una somma di 125 milioni di dollari, ma è forte la voglia per questi uomini di ritornare a lavoro, fingendo una sorta di "normalizzazione" della situazione.
In realtà però la situazione non è per niente normale e il Giappone è ancora alle prese con gli effetti dell'esplosione dei reattori che hanno portato al più grande rilascio accidentale di materiale radioattivo mai registrato fino a questo momento. Il livello di cesio nella costa ha infatti raggiunto i 100.000 bacquerel per metro cubo, dati 100 volte superiori a quelli rilevati nel mar Nero a causa del disastro di Chernobyl, avvenuto nel 1986.
Presto potrebbe essere il granchio a riapparire nei banchi dei supermercati, ma anni dovranno passare secondo gli esperti prima che gli altri pesci possano essere dichiarati innocui.
Nel frattempo aumenta la preoccupazione dei consumatori, soprattutto di quelli che hanno figli e sono spaventati dell'attuale situazione.
Il governo prova comunque a rassicurare spiegando che la situazione verrà costantemente monitorata e che anche le fattorie vicine ai luoghi contaminati verranno ispezionate al momento della raccolta del riso, ogni chicco verrà controllato e solo qualora fosse trovato negativo al cesio verrà immesso nel mercato.
Essendo italiana e conoscendo la mia patria sono sicura che anche i polpi e le lumache sarebbero rimasti nel bancone del supermercato qualora tutto ciò fosse successo nella mia patria, ma sono convinta che lo spirito patriottico proprio dei giapponesi impedirà che ciò accada in terra propria, dove la voglia di tornare alla normalità e dimenticare l'accaduto é sempre forte.

L'Hagoita e le ragazze giapponesi




Grazie ad un caro amico giapponese, questa mattina ho fatto conoscenza con l'Hagoita(羽子板), l'oggetto che vedete nella foto. Sembra che durante le vacanze dell'anno nuovo le ragazze giapponesi giochino ad "Hanetsuki", un gioco di volano simile al badminton. Per fare questo gioco si usa proprio questo tipo di racchetta che viene costruita artigianalmente ed ornata con disegni che solitamente rappresentano attori di teatro Kabuki. 


Per Tradizione le ragazze giocano in kimono e se sbagliano incorrono in un'ammenda: una spalmata di inchiostro sul viso .
A partire dal periodo Edo(basso-medievale, tra XVII e fine del XIX secolo) si tiene a dicembre una festa nel tempio di Asakusa Sensoji dove si svolge un famoso mercato di hagoita.
La figura della racchetta della foto è quella della protagonista di una rappresentazione di kabuki intitolata "Fuji musume"(藤娘, la ragazza di glicine), recitata ovviamente da un attore maschile.

Cadmio nel pesce

La Cina ha individuato in 24 tonnellate di pesce importato dal Giappone una forte presenza di Cadmio, lo stesso elemento chimico che trova impiego nella fabbricazione delle pile. Non si sa ancora se il ritrovamento sia da considerarsi una conseguenza di quanto accaduto a Fukushima, ma ciò che è certo invece è l'anormalità dell'accaduto. Il metallo in questione è stato rinvenuto precisamente nei sauri che abitualmente la Cina importa dal Giappone. 
L'elevata quantità dell'elemento chimico in questione, molto al di sopra del limite consentito in Cina, ha fatto si che il governo cinese rispedisse al mittente i pesci. Il cadmio, è un metallo leggero altamente tossico e, se ingerito, già in piccole dosi può provocare numerose malattie soprattutto a carico dei reni. Il governo giapponese ha già assicurato che investigherà in tempi brevi sull'accaduto.

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Una Mano per mangiare le patatine?

Siete al Pc e non volete sporcarlo? State facendo i compiti o scrivendo una lettera ma avete voglia di sgranocchiare le vostre patatine preferite? Nessun problema!
Foto di Carlotta-san
Basta seguire l'esempio dei geniali giapponesi che hanno inventato la manina di plastica che afferra le patatine e le porta dritto fino alla vostra bocca...
Incredibile?
Eppure lo avuta proprio tra le mie mani grazie alla mia amica Carlotta- san che l'ha ricevuta in regalo da un amico giapponese comune. 
Guardate le foto...
Stop dunque alle tastiere, alle penne e ai telecomandi unti di olio ai giapponesi piace stare con le "Mani Pulite"

Rifiuti radioattivi ad Osaka

In questi giorni si discute in Giappone della decisione presa dal governo riguardo allo smaltimento delle macerie provenienti dalla zona di Fukushima e dintorni.
Secondo quanto emerge dalla varie notizie pare sia stato deciso che tocchi ad Osaka, città a 600 km da Tokyo, lontanissima dunque dalle zone radioattive e salva fino a questo momento da qualunque contaminazione, bruciare i rifiuti della città di Iwate. Inutile spiegare l'indignazione dei cittadini e la paura che aleggia in città soprattutto da parte di genitori preoccupati per i propri figli e di tutti coloro che per proteggere la vita dei piccoli hanno lasciato Tokyo da un anno e hanno perso la casa e la vita alla quale erano abituati.
Non si tratta solo di allarmismo perché, pare, che per la tradizionale festa dei defunti a Kyoto i pini di Iwate, selezionati per poter essere bruciati siano stati scartati perché trovati contaminati.
Allora perchè costringere Osaka allo smaltimento di questi "rifiuti radioattivi"? Perché condannare una città miracolosamente salva?


Spero che il governo giapponese si ravveda e torni indietro sui suoi passi, o che magari i cittadini di Osaka facciano come quelli di Napoli e blocchino al confine i camion delle macerie.

La città più costosa del mondo

Nonostante alcuni lavoratori sono anche stati licenziati, gli affitti delle case sono un po' scesi e anche i prezzi dei beni alimentari siano stati ritoccati, Tokyo rimane ancora la città più cara del mondo. Il motivo principale di ciò è sicuramente da imputare alla forza dello yen nei confronti del dollaro e delle monete europee in generale, dato, questo, che è stato confermato anche dalla "Mercer", azienda leader globale per l'organizzazione e le risorse umane che si occupa annualmente di stilare una classifica. 
Tokyo-shinjuku
Così, nella "luxury city parade mondiale", la chiameremo così per comodità, di quest'anno, Tokyo è tornata ad essere prima in classifica strappando il podio a Luanda, la capitale dell' Angola, che si era meritata nel 2011 il podio.
Certo, che la vita a Tokyo sia sempre stata piuttosto cara non è una novità, e la "Mercer" ha infatti specificato che, a partire dal 1994, questa è la dodicesima volta che la capitale Giapponese guadagna questa posizione in classifica.
Ma cosa non si può acquistare a Tokyo?
In realtà è possibile fare un viaggio con costi contenuti, prendendo un hotel più che decente a un prezzo competitivo, acquistando cibi nelle catene alimentare a poco prezzo, addirittura appena 500 yen per un vero e proprio "bento", la classica scatola giapponese che contiene il cibo, ma ciò che può veramente devastare le tasche sono le piccole cose di cui non si può fare a meno. I trasporti, per esempio, sono efficientissimi, ma davvero cari, il caffè poi ... . Insomma se a New York lo pagate quattro dollari, e vi assicuro che a parte casi rari, è difficile trovarlo a meno, beh! a Tokyo costa il doppio, 8 dollari per un caffè, una cifra che in Italia si paga solo se ci si siede in un bar esclusivo come quelli di Piazza S. Marco a Venezia.
Sembra che l'affitto mensile di due camere in un contesto lussuoso si aggiri sui 7.000 dollari e, nonostante i prezzi siano scesi, gli affitti mensili sono arrivati ad una media di 4.500 dollari.
A Tokyo anche andare al cinema è davvero proibitivo, il costo di un biglietto è infatti di 22 dollari, ben 3 in più di Sidney, la città dove il cinema è carissimo,il costo di un paio di jeans si aggira sui 150 dollari e si potrebbe continuare all'infinito.
La bellissima capitale del sol levante, dunque, nonostante, i seri problemi che sta attraversando si riconferma ancora oggi, la capitale più costosa del mondo, ma questo non scoraggia i suoi visitatori che continuano numerosi a sceglierla come meta di viaggio. 



Mente razionale o Pura follia?

Sono rimasta veramente sconvolta quando una settimana fa qualcuno ha pubblicato un video di Youtube, nel quale vengono incoraggiati i giapponesi a consumare tranquillamente tutto ciò che viene dalle zone colpite dal disastro nucleare. Pazzesco?
In realtà, poiché non penso che il popolo giapponese sia pieno di aspiranti suicidi i motivi, mi chiedo, sono altri?
Perché se da un lato comprendo il disastro economico che tutto ciò stia provocando, dall'altro non riesco a capire come si possa far rischiare ai cittadini la vita, visto che proprio in questi giorni il governo ha spiegato che le zone evacuate non potranno essere ripopolate prima dei prossimi 10 anni, e, non sottovalutiamo il fatto che in California è stato pescato un tonno pinna gialla proveniente dal Giappone che è stato trovato completamente contaminato. E allora perché mandare in onda uno spot per spingere questi poveri cittadini a mangiare con allegria e tranquillamente ciò che di buono offre la zona di Fukushima e dintorni?
E' una richiesta razionale o è davvero pura follia?
Si è vero che gli scienziati dicono che è possibile mangiare del cibo contaminato entro certi livelli consentiti dal nostro corpo, ma è altrettanto vero che mangiarli per 10 o 20 anni è comunque pericoloso, visto che le dosi si accumulano e, se inoltre, aggiungiamo a ciò che si introduce nello stomaco, quello che si respira, non avremo forse un cocktail letale?
E allora il governo giapponese dovrebbe spiegare le sue reali intenzioni al popolo che ha già sofferto abbastanza.
Qui lo spot giapponese.   

Le urla di una donna per spiegare le radiazioni nucleari

Tra le tante notizie che ogni giorno arrivano dal paese del sol levante, devo dire che quella che mi è capitata per le mani questa mattina non mi rende felice.
Secondo quanto scritto da una agenzia giapponese di stampa la parte del governo in carica per la ricerca nucleare e lo sviluppo ha pubblicato una pagina nel proprio sito in cui ha comparato il materiale radioattivo ad una moglie arrabbiata ed agitata che litiga con il proprio marito. secondo tale agenzia le urla di questa donna sarebbero uguali e imprevedibili almeno quanto le radiazioni nucleari.
Perché questo infelice paragone?
L'Agenzia Giapponese per l'Energia Atomica, una sua sede indipendente che è situata nella prefettura di Ibaraki, che tra l'altro dopo le numerose critiche ha cancellato la pagina incriminata, ha dichiarato di aver usato questo termine di paragone per permettere alle persone di capire facilmente di cosa si parla quando si ha a che fare con la radioattività. Ma la cosa peggiore arriva dopo ... . Secondo tale agenzia tutto ciò è diretto soprattutto alle donne perché secondo i risultati di alcune ricerche le donne capiscono meno le informazioni anche basilari che riguardano la sfera del nucleare.
E scusate adesso, ma io mi chiedo: Ma stiamo scherzando?
Spero che sia un modo stupido di scusarsi per il paragone azzardato che ha sollevato le ire del mondo femminile, ma devo dire che questa cosa offende di gran lunga in maniera maggiore rispetto a quanto sopra.
Noi donne... siamo ignoranti?, o peggio non riusciamo a capire determinate cose? e abbiamo dunque un quoziente intellettivo minore? O magari l'insulto riguarda solo le donne giapponesi?, cosa che comunque mi farebbe infuriare lo stesso.
Non vorrei pensare comunque che nel 2012 e in una società moderna come il Giappone, si veda ancora la donna impegnata solo a crescere i figli, e comunque bisognerebbe ogni tanto ricordare che anche i grandi scienziati sono stati partoriti e cresciuti da una donna.
Noi donne, anzi, vorrei aggiungere, riguardo a determinati argomenti, come l'ambiente e  la salute, siamo anche più sensibili.





I Giapponesi e la lettura



Il mio essere innamorata di questa terra non vuole soffermarsi, alla lingua, al cibo e alle cose strane e tecnologiche di questo splendido paese protagonista di questo blog, e allora in questi giorni mmi sono chiesta:"Ma i giapponesi leggono? E se si, cosa amano leggere? e quali sono gli autori o i libri che vanno per la maggiore?
Per rispondere a questi quesiti ho fatto una lunga ricerca e queste sono le conclusioni alle quali sono giunta...
I Giapponesi leggono, ovviamente e, ovviamente, leggono più di noi, leggono di tutto e adorano soprattutto le storie di fantasia, o comunque quelle ai limiti della realtà. Non a caso infatti l'autore più apprezzato e in assoluto il più venduto è senza dubbio Haruki Murakami, le cui storie surreali, in cui non sono insoliti i gatti parlanti, le rane giganti o magari i pesci che cadono dal cielo, hanno appassionato e continuano ad appassionare i lettori del sol levante, tutti, ma diciamolo pure anche quelli d'oltreoceano.
Haruki Murakami è stato tradotto in ben 42 lingue e il suo ultimo lavoro, la bellissima trilogia di "1Q84" ha venduto nel solo Giappone oltre 4 milioni di copie, ed è stato pubblicato in 28 paesi, oltre a tutti quelli asiatici. Un successo meritato che è iniziato nel 1979 con il suo primo racconto 風の歌を聴け (かぜのうたをきけ), letteralmente "Ascolta la canzone del vento", ed è proseguito negli anni.
In Italia sono famosissimi "Norwegian Wood" (ノルウェイの森 letteralmente "Il bosco norvegese) che in totale ha venduto 10 milioni di copie e "A sud del confine, ad ovest del sole" (国境の南、太陽の西 ), ma anche lo stesso "1Q84" ha riscosso e continua a riscuotere un enorme successo.
Bisogna scorrere di molto l'elenco dei libri più venduti in Giappone,  invece per arrivare alla donna giapponese che ha conquistato l'occidente. Mi riferisco a Banana Yoshimoto che, nonostante la sua fama, ha venduto con "Kitchen", il suo romanzo d'esordio, appena due milioni di copie, e che in totale con i suoi 15 romanzi ha sfiorato i 6 milioni di copie. Un po' criticata in Giappone, diversi esperti hanno infatti definito i suoi lavori molto commerciali, la Yoshimoto, sembra sia più amata all'estero. Personalmente io amo molto le sue prime opere e in particolare "Kitchen", "Tsugumi", "Sonno profondo" ed "N.P..", e sono completamente d'accordo con i critici, per tutto il periodo letterario successivo, che io, definisco, la seconda parte della carriera di Banana Yoshimoto. La scrittrice ha dichiarato di voler vincere il Premio Nobel per la letteratura. Tra i più famosi ritoviamo anche Yukio Mishima, purtroppo morto suicida, autore dello splendido romanzo "Il suono delle onde" e di altre storie di successo, "Yu Miri", autore del racconto "Oro Rapace", una storia di omicidio familiare, una come le tante che purtroppo balzano alle cronache in questi ultimi anni. Yu Miri è una scrittrice molto particolare, una sorta di moderno Edgar Allan Poe, amata da molti e odiata da tantissimi altri per la crudezza dei suoi racconti.Ovviamente i giapponesi leggono anche i "manga" e ne leggono molti e tanto. Non stupisce dunque che il famosissimo "One piece", la cui serializzazione è iniziata nel 1997 sia al primo posto assoluto nelle vendite di sempre e abbia venduto oltre 200 milioni di copie. Nella stessa classifica troviamo "Dragonball" al terzo posto, "Doraemon", al nono, e al quindicesimo "Garasu no Kamen", meglio conosciuto in casa nostra come "Il grande sogno di Maya".
E i libri d'oltreoceano?
Il libro di letteratura straniera più venduto in Giappone negli ultimi 10 anni è in assoluto "Harry Potter e la pietra filosofale", seguono poi gli altri libri della famosissima saga. Ha avuto un enorme successo anche Dan Brown con il suo "Codice da Vinci" e di seguito molti altri. 
Una curiosità: il libro classico in assoluto più letto è "L'apologia di Socrate", che chi ha studiato, come me, al liceo classico, conoscerà benissimo.
Detto questo volevo aggiungere un encomio a colui che in Italia traduce per noi la maggior parte dei romanzi giapponesi, Murakami e Yoshimoto compresi, lui si chiama "Giorgio Amitrano", orientalista, traduttore ed esperto di letteratura e lingua giapponese che attualmente insegna presso la facoltà di Scienze Politiche di Napoli. A lui vanno i miei più totali e sentiti complimenti.
Infine, bisogna sottolineare come molti giovani autori giapponesi 
devono il loro successo alla pubblicazione in E-book dei loro scritti, che vengono scaricati negli Smartphone e letti su metropolitane e treni.

Midori Japanese-english dictionary

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Le scolaresche ritornano a Fukushima

Probabilmente in Italia non ci avremo neanche pensato lontanamente a mandare i nostri figli in gita nello stesso posto in cui un anno prima era scoppiato un reattore nucleare, eppure in Giappone questo sta succedendo. Fukushima sta tornando a far parte della lista dei luoghi scelti per le gite scolastiche. 
Il castello di Aizuwakamatsu (Fukushima)
La visita guidata, ovviamente, non riguarda ciò che resta della centrale, la destinazione è Aizuwakamatsu, nota come uno dei luoghi che ha fatto da sfondo alla guerra civile del 1860, dove da sempre i bambini delle scuole elementari vengono accompagnati dalle loro maestre. Sembra che per rassicurare le scolaresche, i genitori e gli insegnanti, gli ufficiali della prefetture vicine abbiano visitato le scuole.Così da più di un mese, piano piano sono riprese le gite nei luoghi del disastro. 
Fukushima è per grandezza la terza delle 47 prefetture del Giappone e si estende per 150 kilometri dalla costa del Pacifico, fino alle montagne interne della parte nord est dell'isola di Honshu. Sembra che solo il 10% dell'area sia stato danneggiato dalla centrale e dallo tsunami, il 90%, secondo quanto si dice in Giappone, sarebbe tranquillamente visitabile.





In Evidenza:
Addio caro dollaro

Da oggi Cina e Giappone inizieranno a scambiare i propri beni pagandoli con le proprie monete, yuan e yen. Da questo momento in poi saranno queste due divise le protagoniste totali dell'economia dei due paesi. Secondo gli economisti francesi, questo farebbe parte di un piano tutto cinese atto a detronizzare il dollaro.


Arashi: Uscito il nuovo singolo
"Face down", il nuovo singolo degli Arashi è uscito il 9 maggio, ed è già entrato in tutte le classifiche. Continua l'attesa per "Your Eyes", il singolo che farà da colonna sonora al drama "Kagi no kakatta heya", e la cui uscita è prevista il 6 giugno.



Bae Yong Joon: la Corea del sud conquista il Giappone
Interprete di drama e film, modello per Arnaldo Bassini e richiestissimo per gli spot dei più importanti marchi. Bae Yong Joon, Yonsama, ha conquistato piano piano le donne giapponesi, e non solo.