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Il giorno delle bacchette (hashi no hi)

Mentre facevo un po' di "zapping", tra i numerosi siti giapponesi, mi sono ricordata che tra poche ore, sarà il 4 agosto e proprio in questa data è stata fissata la giornata della commemorazione delle bacchette, ovvero "hashi no hi". Non so voi, ma fin da quando ero piccola questi due bastoncini hanno sempre destato la mia curiosità e finalmente sono riuscita a soddisfarla cercando ovunque notizie sulle origini di quest'oggetto. Ho scoperto davvero tante cose che voglio raccontarvi. 
Prima di tutto vi parlo di numeri e vi assicuro che questa proprio non me l'aspettavo davvero, pensate: il 40% degli abitanti del mondo mangia con le mani, pazzesco?, si, ma non è finita, il 30% (solo il 30) adopera le posate occidentali ... Avete già fatto i conti?... Il restante 30% adopera le bacchette. 
In un primo momento non riuscivo a credere a questa statistica, ma in effetti se pensiamo al numero esorbitante di asiatici residenti in Cina, i conti iniziano a tornare.
Detto questo... Dove? Come e quando sono nate le bacchette che noi appassionati del Giappone amiamo tanto?
Perché, diciamolo, mangiare con questi pezzetti di legno ci immerge in una calda atmosfera orientale e ci fa sentire un pizzico più vicini alla cultura che tanto inseguiamo.
Le bacchette sono nate in Cina e tante sono le leggende che ruotano attorno a loro, ma è certo che già venivano usate intorno al 1400 A.C. durante la dinastia Shang e, inoltre, rudimentali bastoncini sono stati trovati anche in alcuni siti archeologici israeliani, sembra quindi che già in periodi antichissimi, esistessero scambi commerciali tra questi paesi. Le bacchette venivano anche utilizzate dalle popolazioni mongole civilizzate.
 Oggi in Cina si chiamano Ku'ai, con il significato di rapido, in Giappone hashi, in Corea jeotgarak e in Vietnam dua. 
Tra questi paesi esistono comunque delle differenze, infatti, in Cina e in Giappone sono molto diffusi i bastoncini in legno o in bambù, che possono essere grezzi o laccati, i primi solitamente sono monouso e vengono usati per lo più nei ristoranti, i secondi sono spesso coloratissimi e spiritosi e, se utilizzati come souvenir  possono recare l'incisione con il nome del proprietario.
In Corea, invece, le bacchette vengono normalmente fabbricate in metallo.
Inoltre, i bastoncini cinesi sono più lunghi , quelli giapponesi corti e medi perchè solitamente quelli destinati alle donne misurano meno, quelli coreani sono molto sottili e di media lunghezza, mentre quelli vietnamiti sono simili a quelli della vicina Cina e affusolati sulla punta.
Adoperare le bacchette non è molto facile e spesso ognuno finisce per usarle a modo proprio e per questo è nata la giornata delle bacchette. Nel 1975, proprio il 4 agosto, il governo Giapponese decise di lanciare un programma sul corretto utilizzo dei bastoncini. Questa data è anche un gioco di parole, infatti in Giappone le date si leggono al contrario e quindi prima viene posto il mese, 8, che in giapponese si può abbreviare con "ha", normalmente è hachi, e poi il giorno, 4, che si traduce con shi, ed ecco venire fuori la parola "hashi", bacchette.
Per finire è importante sapere che in Giappone ci sono alcune cose che non si fanno con le bacchette: 
- non si gesticola e non si punta, considerandole così come un prolungamento delle dita
- non si poggiano sul tavolo, tranne che non vi sia un poggia bacchette
- non si usano per infilzare il cibo
- qualora si prenda del cibo da un piatto comune è buona regola farlo girandole verso l'impugnatura, evitando così che la parte che è stata a contatto con la bocca tocchi il piatto
- non si lasciano all'interno della ciotola di riso in posizione verticale, cosa che ricorda gli incensi che vengono bruciati durante le cerimonie funebri
- non si usano per passare il cibo ad un altro commensale.
Anche per cucinare, soprattutto per girare o afferrare la tenpura o la carne nel fuoco, in oriente si usano dei bastoncini particolarmente lunghi.
Ed ecco una delle leggende sull'origine delle bacchette:
Siamo in epoca Shang ed uno dei re di quel periodo, Zhowang, aveva un brutto caratteraccio e si lamentava in continuazione per il cibo, soprattutto quando era caldo, e per questo, il più delle volte arrivava a condannare a morte i cuochi. Si dice che allora la sua concubina assaggiasse tutti i suoi piatti per cercare di ovviare a qualsiasi problema potesse presentarsi. Un giorno essendosi accorta che la carne era bollente, tolse una spilla di giada dai capelli e decise di imboccare personalmente il re dopo aver preso il cibo con lo spillone e averci soffiato sopra. Contento per la soluzione trovata dall'amata il re si fece fabbricare delle bacchette che piano piano si diffusero in tutto il regno. 
Per commemorare le bacchette ogni 4 di agosto i giapponesi portano un paio di vecchie bacchette nei templi a danno inizio ad una cerimonia di ringraziamento.

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