Fin da bambina, guardando i cartoni animati giapponesi, permeata da una enorme curiosità, mi sono sempre chiesta cosa fossero le campane che si trovano nei templi giapponesi e perché si facessero suonare. Arrivata in Giappone sono riuscita a soddisfare la mia curiosità.
Durante la mia prima visita ad un tempio Shintoista, ho chiesto agli amici giapponesi che mi accompagnavano come bisogna comportarsi all'interno delle sue mura per rispettare chi vi si reca per fede.
In effetti i costumi e le usanze dello Shinto, che poi è la religione indigena del Giappone, a noi occidentali non sono per niente noti, ma i miei amici mi hanno incoraggiato a seguire tutto ciò che facevano gli altri...
Prima di tutto si esegue un Temizu purificante (da mani "te" e mizu "acqua"), ovvero una simbolica pulizia delle mani, molto importante perché sta a simboleggiare la pulizia da ogni tipo di brutte cose, quasi come un lavaggio spirituale dell'anima.
All'ingresso di ogni tempio troveremo quindi un diverso modo per lavare le mani, un area chiamata chozuya o Temizuya,in cui tutti i visitatori fanno una sosta prima di proseguire.
Il passo successivo è recarsi di fronte a ciò che per gli Shintoisti può essere considerato un altare e improvvisarsi in un rituale chiamato Hairei.
Come si fa un Hairei?
Nell' Haiden, l'altare shintoista, si trova sempre una cassetta per le offerte e una campana con una corda, basta tirare la corda per far suonare la campana e inserire l'offerta (non è indispensabile), inchinarsi due volte, applaudire due volte e rimanere un momento con le mani giunte davanti al cuore, prima di esibirsi in un altro inchino di saluto.
Lo Shintoismo secondo la classifica delle religioni è considerato una religione politeista con tratti sciamanici. Gli shintoisti adorano i Kami, ovvero spiriti che personificano la natura, come nel caso di Amaterasu, la dea del sole. Anche il Dio dei cristiani in quest'ottica è considerato un Kami. Insieme al Buddhismo, lo Shintoismo è una delle religioni più praticate del Giappone di oggi.
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