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Il Giappone e l'Hanko

Un tipo di hanko
Qualche anno fa, uno dei miei migliori amici giapponesi, "Tomohide", venne a farmi visita in Italia con la moglie "Ryo", ed essendo ovviamente a conoscenza del il mio amore per il paese del sol levante mi portò alcuni souvenir. 
Tra le tante cose che uscii dalle buste colorate notai subito un timbro con inchiostro rosso e il mio nome in giapponese scritto sopra. Pensai che fosse un pensiero carino, che volesse insegnarmi a scrivere il mio nome con le lettere del suo alfabeto, visto che io non avevo ancora iniziato a studiare la sua lingua, ma in realtà, mi spiegò che tutti i giapponesi, devono possedere un timbro, che in Giappone si chiama "Hanko" (はんこ).
A cosa serve l'Hanko?
L'Hanko serve per tutti i documenti, dai certificati ai contratti.
Gli uomini d'affari per esempio in Giappone utilizzano un timbro personale per firmare contratti, transazioni e qualsiasi altra cosa, comprese le fatture. L'hanko si utilizza anche per il proprio conto corrente, per firmare assegni e per le operazioni bancarie in genere.
Ma come funziona? e soprattutto due persone con lo stesso nome possono essere scambiate?
Prima di tutto serve sapere che esistono più tipi di Hanko:
Jitsu-in è il timbro che si registra in comune e serve per firmare i contratti importanti, come quelli di compravendita per la casa o la macchina. perché sia valido questo hanko deve camminare insieme al certificato rilasciato dal comune. Non tutti possiedono questo timbro, ma in caso di necessità si ottiene in giornata. chi invece ne fa largo uso lo ordina da un artigiano e lo conserva con cura.
Hanko con shuniku dentro
Mittume - in serve invece per qualsiasi tipo di documento, anche per una semplice raccomandata o per firmare documenti in ufficio. Se il cognome non è molto comune questo genere di timbro può anche essere acquistato in cartoleria.
Ginkoo-in è invece il timbro che si usa per i documenti bancari (da ginkoo-banca). Questo timbro viene registrato direttamente dalla banca. Deve essere conservato con cura e soprattutto separato dal libretto degli assegni.
Ginkoo-in e Jitsu-in, sono ovviamente i timbri più importanti, per questo i giapponesi li conservano con cura e molti uomini d'affari li fanno costruire da professionisti.
Jitsu.-in può essere anche posseduto dagli stranieri, ma deve riportare gli stessi caratteri della carta d'identità, altrimenti non è valido. Chi insomma nella carta d'identità ha il nome scritto in occidentale dovrà possedere un timbro identico.
In contraddizione con il fatto che scrivere il nome con una penna rossa, secondo i giapponesi, porta sfortuna, l'inchiostro per l'hanko deve essere obbligatoriamente rosso (shuniku - inchiostro rosso).
Alcuni timbri, come quello posseduto da me, hanno al loro interno l'inchiostro che quando finisce va ricaricato. Questo genere di timbro però in banca non viene accettato e così è la banca stessa che fornisce lo shuniku.
Secondo la legge, la firma fatta a mano può anche essere accettata, ma oramai è proprio fuori moda.
Se si vuole acquistare in hanko esistono on line numerosi negozi di souvenir giapponesi che lo mandano a domicilio.

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